\paperw8895 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 \fs24 Nel corso della \b \cf4 \ATXht15251 seconda guerra mondiale\b0 \cf0 \ATXht0 la cinematografia dei paesi belligeranti ebbe preva
lentemente finalitα propagandistiche, ma a partire dal 1942 si and≥ formando in Italia una scuola, il neorealismo cinematografico (detta anche \i neoverismo\i0 ), destinata a esercitare una profonda influenza nella storia del cinema. Neorealismo in quant
o propugnava la creazione di un cinema realistico, popolare e nazionale. Precedenti del neorealismo si possono riscontrare nel realismo francese sviluppatosi intorno al 1939 principalmente per opera di J. Renoir, J. Duvivier e M. CarnΘ, e nel verismo o n
aturalismo di alcuni film italiani del periodo 1914-15, derivati dal teatro napoletano (\i Assunta Spina\i0 , \i Sperduti nel buio\i0 , ecc.).\par
Nel 1943 L. Visconti realizzava \i Ossessione\i0 , ove faceva la sua prima comparsa la vita quotidiana del
le classi popolari, narrata in uno stile che aveva saputo far propria la lezione del ôrealismo poeticoö (Visconti era stato a lungo assistente di Renoir); nello stesso anno venivano realizzati (entrambi su sceneggiatura di C. Zavattini) \i I bambini ci g
uardano \i0 di V. De Sica, che criticava lÆipocrisia della famiglia italiana, e \i Quattro passi fra le nuvole \i0 di A. Blasetti, che, pur nellÆambito della commedia brillante, denotava lÆassunzione di uno stile pi∙ popolare e realistico. Di fondamental
e importanza nella storia del neorealismo fu \i Roma cittα aperta \i0 (1945) di Rossellini, girato subito dopo la liberazione di Roma sui luoghi stessi dellÆazione, che si impose proprio per la sua attualitα e autenticitα; a esso Rossellini fece seguire
\i Paisα \i0 (1946), che descriveva sei episodi della guerra in Italia dal 1943 al 1945 per poi prendere strade diverse, caratterizzate per≥ sempre da un estremo rigore formale. De Sica e Zavattini davano vita a un efficace quadro dellÆItalia del dopogue
rra con film nei quali lÆautenticitα della descrizione e lÆincisivitα della denuncia sociale venivano talora soppiantate da un facile sentimentalismo e da un generico umanitarismo, mentre si affermava unÆabbondante produzione di argomento resistenziale,
dai toni epici e spettacolari (\i Il sole sorge ancora\i0 , 1946, di A. Vergano; \i Il bandito\i0 , 1946, di A. Lattuada; \i Caccia tragica\i0 , 1947, di G. De Santis). Nel 1948 Visconti realizzava uno dei migliori film del neorealismo con \i La terra tr
ema \i0 (1948), caratterizzato da un estremo realismo e nello stesso tempo da una potente capacitα plastica, cui fece seguire numerosi film, tutti a ottimo livello (per lo pi∙ trasposizioni di testi letterari), incentrati sul tema dei rapporti tra il mon
do degli affetti e dei legami familiari e la struttura sociale. ╚ in questÆambito che si formano i due autori che, insieme a Visconti e Rossellini, costituiranno le maggiori personalitα del cinema del dopoguerra: F. Fellini, che comincia a fianco di Ross
ellini ma rivela immediatamente (da \i Lo sceicco bianco\i0 , 1952, a \i Le notti di Cabiria\i0 , 1957) un immaginario personale, una notevole capacitα di integrare onirismo e realismo, mentre M. Antonioni nello stesso periodo (da \i Cronaca di un amore
\i0 , 1950, a \i Il grido\i0 , 1956), apre il cinema italiano ai temi esistenziali della cultura europea e della societα industriale creando uno stile affatto personale. Sono anche gli anni in cui la spinta al rinnovamento emersa nellÆimmediato dopoguerra
degrada nella commedia di costume, nel bozzetto regionale e satirico (di cui Tot≥, creatore di un patrimonio comico di eccezionali doti mimiche, fu il notevole protagonista), mentre crescono nuovi generi popolari, come il mitologico e il melodramma. Si
ha al contempo un grande sviluppo del mercato cinematografico che vede lÆaffermarsi anche allÆestero di uno star system nazionale (S. Loren, G. Lollobrigida, A. Magnani). Nel frattempo negli Stati Uniti dÆAmerica proseguiva lÆopera dellÆinglese A. Hitchc
ock, che perfezion≥ il genere dei film a suspense secondo moduli di eleganza narrativa, anche se prevalentemente commerciali, mentre si andava affermando una generazione di giovani registi, che propugnavano un cinema maggiormente aderente al reale e la c
ui attivitα fu pertanto in un primo tempo duramente ostacolata dalla Commissione per le attivitα anti-americane: J. Dassin, E. Kazan, J. Huston, J. Losey, F. Zinnemann, N. Ray, R. Brooks, R. Aldrich, B. Wilder. Verso la metα degli anni Cinquanta, per fro
nteggiare una grave crisi della cinematografia statunitense, dovuta sia allo scadente livello medio della produzione sia alla sempre crescente concorrenza della televisione, furono introdotte nuove tecniche (3 D o cinema tridimensionale, cinerama, cinema
scope, rilievo, triplo schermo, schermi panoramici, ecc.), che favorirono la realizzazione di colossal (\i Vera Cruz\i0 , 1955; \i The ten commandments\i0 , 1956; \i Ben Hur\i0 , 1959; \i Lawrence of Arabia\i0 , 1962; \i ItÆs a mad\i0 , \i mad\i0 , \i ma
In Francia, mentre proseguiva lÆattivitα del ôrealismo poeticoö, si affermavano R. Bresson e J. Tati. Il primo, nelle sue realizzazioni caratterizzate da un estre
mo rigore stilistico (Φ sua la definizione che il cinema ônon Φ uno spettacolo, ma una scritturaö), affronta essenzialmente la tematica dei rapporti tra la realtα e i valori individuali e religiosi; J. Tati Φ il creatore dello stravagante Monsieur Hulot,
la cui delicata sensibilitα viene messa a contrasto con una societα rozza e superficiale. Notevole successo riscossero inoltre i film a suspense di H.-G. Clouzot. Gli anni Cinquanta videro anche lÆaffermazione internazionale del Giappone con il cinema (
che fu detto neorealistico) di K. Mizoguchi, H. Gosho, A. Kurosawa e S. Yamamoto.
